Il progetto FAIRCOM mira a progettare e promuovere un modello efficiente ed efficace per il risarcimento sfavorevole e adeguato delle vittime di reati sessuali nell’Unione europea.
Negli ultimi dieci anni, la situazione delle vittime di reati sessuali e la protezione dei loro diritti ha ricevuto una maggiore attenzione sia a livello di Unione europea sia a livello di ciascuno Stato membro, attraverso l’adattamento di diverse direttive correlate. Il diritto a un risarcimento equo e adeguato alle vittime è trattato come una delle necessità fondamentali, in quanto può fornire risorse finanziarie per ottenere almeno un adeguato trattamento di salute fisica e mentale e un qualche tipo di riconoscimento del trauma subito. Il sistema di giustizia penale dovrebbe essere incentrato sulle esigenze delle vittime per consentire loro di ottenere il giusto risarcimento per la sofferenza indipendentemente dalla nazionalità delle vittime.
Sebbene quasi tutti gli Stati membri dell’UE abbiano effettuato il loro recepimento legale, secondo la recente relazione della Commissione Per Le Libertà Civili, La Giustizia E Gli Affari Interni e la Commissione Per I Diritti Della Donna e l’uguaglianza di genere, la questione sulla loro applicazione pratica ed efficienza rimane ancora aperta in diversi paesi.
In generale, le vittime di reato possono ottenere un risarcimento in denaro per gli infortuni e/o i danni subiti attraverso due fonti di risarcimento: dall’autore del reato o dallo Stato. Inoltre, molte condizioni e aspetti procedurali variano da Stato a Stato con conseguente disparità di trattamento della vittima a seconda del luogo del crimine: questo aspetto comporta un enorme ostacolo nel ricevere un risarcimento equo e adeguato da parte delle vittime nazionali e transnazionali per il danno hanno sofferto.
Di conseguenza, FAIRCOM mira a stabilire norme minime a livello dell’UE in materia di risarcimento alle vittime di reati sessuali per contribuire a un’applicazione più coerente e coerente della direttiva 2004/80/CE relativa al risarcimento del crimine e della direttiva 2021/29/UE che stabilisce norme minime sui diritti, il sostegno e la protezione delle vittime di reato.
Il Consorzio prevede di cambiare l’attuale paradigma sulla scarsa compensazione per le persone che hanno subito crimini sessuali attraverso la diagnosi di barriere normative e organizzative che impediscono alle vittime di crimini sessuali di rivendicare e accedere al loro diritto al risarcimento e di identificare e sviluppare buone pratiche per consentire alle vittime di esercitare il proprio diritto in modo fattibile.